Labirinti

 

La mattina di oggi si presenta con cielo grigio compatto e nevischio come quello caduto per tutta la notte. Un passaggio veloce dal negozio di alimentari da Rita per un saluto e qualche acquisto. Con la tappa odierna il viaggio entra nel mese finale anche se a me non sembra di essere in cammino da oltre cinquanta giorni. Da Nerito, per boschi, il cammino mi ha portato a conoscere l'interessante paese di Fiano Adriano. Qualche casa lesionata dal sisma del 2017 ma la cinquecentesca interessante chiesa dedicata ai Santi Pietro e Paolo sembra abbia ben resistito.

 Nelle vie del borgo non incontro nessuno e la temperatura rigida non favorisce certo gli incontri. Mi soffermo per una visita al Presepe permanente a cui sembrano molto legati i fanesi. Poco più avanti , sul corso principale scopro con dispiacere la chiusura di un locale storico , il bar di Ada, a cui hanno dedicato una stampa appesa in facciata in cui si ricorda il suo legame con i bambini del luogo. Da Nerito a Fiano ne ho contatj molti di bar o circoli che hanno abbassato la saracinesca.  Per l'ultimo tratto da percorrere per arrivare a Intermesoli seguo la vecchia strada innevata e chiusa al traffico per una frana non riparata. 

Intermesoli è un bel villaggio come la vista ce lo mostra dal lato opposto della valle ma lo è ancora di più percorrendo le sue strette e ripide vie che si snodano tra antiche case in pietra. Una curiosità che, forse, mi vorrebbe riportare alle radici e ricordarmi, in qualche modo, una sorta di conto alla rovescia negli ultimi trenta giorni di viaggio. Intermesoli, che sembra leghi il suo nome ad un edificio di culto dedicato alla Madonna di Intermesuli, è attraversata dal Rio Arno (!) e tra le varie attività che la caratterizzavano e che avevano favorito popolamento ed economia, c'era l'artigianato del legno praticato nel borgo da bravi scultori (!). Come dire che casa è lavoro chiamano...

Il territorio che invece mi appresto ad affrontare, il cuore roccioso e "alpino" del Parco Gran Sasso- Monti della Laga, invita alla conoscenza di una scultura ben conosciuta specie in certi ambiti, il bassorilievo su pietra che rappresenta il percorso della vita e del pellegrino,  "Il labirinto" esposto nel laterale della facciata del Duomo di Lucca, come a Pontremoli, ad Aulla e a Pavia. Cerchi scolpiti che convergono al centro come in un labirinto ma che,  appena stanno per chiudersi si riaprono verso l'esterno. Esattamente come accade nella vita dove ogni soluzione apparente ci rimette in gioco per un impegno infinito. A osservare la mappa nuova in scala 1:50.000 sembra che intorno al Gran Sasso le tracce del Sentiero Italia si moltiplichino e si chiudano in cerchi proprio come nel labirinto. Diversa è la descrizione sul sito CAI o su quello di Va'Sentiero,  un unico itinerario. Io mi gioco un altro gettone e  punto ad una variante bassa in funzione del meteo e della quantità di neve che incontrerò.  Il percorso, anche nelle stagioni diverse dall'estate deve mantenere caratteri escursionistici e, ora, certi itinerari richiederebbero ramponi e altro che sono incompatibili con quanto previsto e nell'ottica di ampia fruizione.  Domani passaggio per la suggestiva Pietracamela e direzione Prati di Tivo. Poi occhi al cielo per il meteo e al bianco sul terreno e  vedrò quale direzione prendere.

Commenti

  1. Nino, sei entrato in pieno nel massiccio del Gran Sasso. Dalle foto che hai messo vedo spettacoli fantastici tutti coperti dalla neve che rende ancora più fiabesco il tutto.
    Mi sembra di capire che stanotte dormirai in tenda.
    Grande Nino, ma non fare imprudenze. Un abbraccio. Mario

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