Sarà buon raccolto?

 

Un grande zaino (almeno ciò è quanto appare agli altri...), sinonimo di grande contenitore di sementi, le ciaspole vintage a"fagiolo" e la stagione scelta potrebbero essere gli ingredienti per una buona semina e forieri di buon raccolto? 

I segni che arrivano sembra che diano già responsi positivi. Il raccolto, in termini di relazioni, di attenzione e possibili progetti condivisi, sembra che stia trovando terreni e temperature adeguati. 

Ieri, 14 gennaio, sono ripartito dai Prati di Tivo in una giornata di cielo limpido e buone temperature. La cornice di montagne intorno invitava a salire per godere dei panorami su altri versanti. Il momento della colazione è stato utile per confrontarmi con Maura, attenta e appassionata donna di montagna, con cui ho condiviso alcune criticità del territorio e della necessità di porvi rimedio per garantire migliori condizioni di sviluppo del turismo verde. Al momento di salutarla ha tirato fuori dal suo cappello di prestigiatrice del "quotidiano vivere" un asso che mi ha spiazzato. Il gesto fatto con grande naturalezza e altro che mi aveva raccontato mi hanno dato conferma della sua naturale generosità.  La volontà reciproca a camminare insieme in futuro e il piacere di coinvolgere due suoi amici speciali saranno occasione per fargli scoprire, a piedi, un piccolo pezzo di Toscana nella prossima primavera. Lascio Maura e i suoi cani per salire nei boschi oltre il centro del villaggio. Incontro altri escursionisti che hanno approfittato della bella giornata. Dopo un poco mi affiancano una coppia di camminatori attrezzati con le ciaspole. Io non le sto calzando ma i fagioli in cima allo zaino sono motivo di curiosità e di aggancio per chiacchierare. Padre e figlio insieme che si concedono una giornata di cammino sui monti vicino casa. Domenico e Marco. Architetto della "vita" il primo. Architetto delle piazze nelle sue terre di origine, luogo deputato alla vita, alla generazione di relazioni, architetto della rigenerazione in Lombardia, architetto della cooperazione dalla parte degli ultimi fuori dai confini nazionali. Marco, costruttore della propria vita, giovane un poco introverso, che cerca la strada, che tenta la semina giusta e che, forse, l'ha trovata proprio nella terra. La terra e i frutti della sua lavorazione non hanno mai tradito...

Camminiamo per un bel pezzo insieme e tra i passi nella neve e l'impegno nella salita non rinunciamo a raccontarsi.  Arrivati nei pressi di Cima Alta, intorno ai 1550 mt ci prendiamo una pausa. Un vasto panorama ci abbraccia. La vista arriva fino al mare che il cielo pulito mostra con chiarezza. Intorno le cime più importanti della catena calcarea del Gran Sasso. Ci salutiamo, un bell'incontro, chissà...

Riprendo il cammino, incontro altri escursionisti, vogliono sapere. Ogni occasione è buona per far scoprire il Sentiero Italia e la sua storia. La mia, quella della tappa di ieri terminerà oltre le ore 19 a Isola di Gran Sasso. Una camminata lunga e impegnativa in una neve abbondante e resa pesante dalle temperature. Una sosta breve nel piccolo e curato bivacco dedicato ad uno scienziato teramano che nel 1794 salì per primo la cima del Gran Sasso. Poi il cammino  è proseguito con una interessante esperienza. La segnaletica quasi inesistente , se non per tre paletti sbiaditi piantati poco fuori dalla neve, che mi obbligava a interpretare l'andamento del sentiero "leggendo" le pieghe della neve che si era depositata nel tracciato. Isola del Gran Sasso, interessante centro ai piedi della omonima catena montuosa con visibili tracce della sua storia la conoscerò la mattina di oggi, 15 gennaio. Il villaggio, reduce da una ondata natalizia di contagi, ieri sera, sembrava in coprifuoco ed era difficile trovare un luogo per consumare la cena. 





Commenti

  1. Che posti, che incontri, che suggestioni, che semine!!!
    CHE CAMMINO stai facendo, Nino. Mi sembri un esploratore che va incontro al "cosa ci sarà più in là"? Affascinante andare a scoprire posti sconosciuti.
    Caro Nino, come ti ho già detto, se tu fossi partito in primavera sarei venuto con te; in inverno non me la sono sentita. Ma non poniamo limiti ai sogni!!!
    Un abbraccio. Mario

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    1. Caro Mario, direi " diamo a Mario qjel che e' di Mario"
      A ottanta anni sei stato l'unico che mi ha seguito per tre giorni accettando la ricerca delle strutture di accoglienza a due ore prima dell arrivo oltre alle cene...al buio. Onore al merito. N

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  2. Ciao Nino ...grazie innanzitutto per le belle parole che hai speso per me e per Marco. Il breve percorso che abbiamo condiviso è stato ,per me, uno dei più belli fatti sul Gran Sasso, hai dato un senso in più alla nostra giornata. Gli incontri non avvengono mai per caso ne sono convinto, ti auguro il meglio che tu possa avere dalla vita. A presto rivederci magari sul sentiero Italia ...un abbraccio Domenico

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