Il cammino

 


Uno dei miei passatempi preferiti durante il cammino, oltre attenta osservazione di quanto si muove intorno, è la scrittura e la correzione mentale di quanto vorrei raccontare dell'esperienza in corso. Un esercizio che ha molte valenze e che favorisce riflessioni e spunti per nuove idee da realizzare. Anche durante questo viaggio ciò che non manca è la materia di cui " scrivere" e che varia a seconda che si tratti del piccolo diario in carta gialla che porto nella tasca, del post giornaliero su questo blog o della sintesi settimanale che Toscana Oggi pubblica attraverso i suoi organi di informazione. Migliaia sono i passi consumati ogni giorno e altrettante parole che alimentano pensieri e che poi vorrebbero essere trascritte. Così arriva il momento in cui sento il bisogno di fermarmi per dare ordine e concretezza a tutto  ciò. A volte accade che questo si realizzi a prescindere dalle proprie volontà come successo due giorni fa. Uno sforzo prolungato o troppi chilometri nelle prime due tappe uniti al carico dello zaino hanno prodotto una leggera infiammazione del nervo sciatico che mi ha obbligato a zoppicare nell'ultima ora di marcia verso Pracchia. Unita a questo inconveniente è arrivata la notizia di un triste evento nella cerchia familiare e tutto quanto mi ha indotto a prendere una pausa per dare priorità alle varie situazioni. Anche questo è il Cammino e va rispettato. Un Cammino che non è,  per fortuna e per impegno consapevole, fatto di soli passi ma che continua anche rimanendo nello stesso luogo o allontanandosene momentaneamente. In questi prossimi due giorni di attesa potrò raccontarvi quanto ancora accaduto o conosciuto nei primi cinque giorni di cammino e di cui non c'erano stati tempo e condizione per farlo. La sosta mi ha permesso meglio di scoprire Pracchia con la sua storia antica, con il suo sviluppo e i suoi limiti. Ho potuto anche riflettere a lungo sulle ospitalità incontrate nel viaggio e ricavare conferme o trovare stimoli per un progetto che mi ronza in mente da una vita. 

Per chiudere oggi questo post voglio cogliere l'occasione per raccontare un " dietro le quinte" che mi permette di introdurre una realtà importante e dare, al contempo, attenzione ad una persona che ho stimato pur conoscendola solo attraverso un piccolo suo scritto. Due giorni prima della partenza con il capo redattore di Toscana oggi e Vitanova Pisa abbiamo concordato la stampa di adesive con il logo del giornale  da attaccare sullo zaino e di altre più grandi da apporre sui fianchi delle tende che mostrasssero anche il titolo del progetto. Passato il materiale al grafico per 

l' elaborazione, questi, forse incuriosito, ha fatto ricerca on line e ha fatto copia e incolla del logo del Sentiero Italia e di quello del Cai. Un' idea brillante che rendeva più autorevole e colorato il progetto e l'adesivo ma che, come nel gioco dell'oca, appena terminato il cammino,  mi avrebbe, forse,  fatto passare dallo studio di un legale senza passare dal via per risolvere problemi di diritti d'immagine. Mi sono reso conto del problema da subito ma ho anche pensato che sarebbe stata un' occasione sprecata; per me e per il Cai. Così, prontamente, contattato l'amico Fabrizio Russo, attivissimo ex presidente del Cai Parma, ho avuto conferma dei miei timori ma ho anche avuto il suo supporto presso la direzione affinché fossi autorizzato ad usare i loghi in questione durante il viaggio. 

La presenza del Cai in questo Sentiero Italia rigenerato è , chiaramente, stata fondamentale e, in generale, dobbiamo ricordare che questo antico sodalizio ha avuto fin dalle sue origini l'obbiettivo della formazione di una cultura di conservazione e fruizione della montagna. Per realizzare  questi nobili propositi si è avvalso nel tempo di migliaia di volontari che vi si sono dedicati a vario titolo. Proprio alcuni anni fa mi venne alle mani un piccolo libretto di un lavoro encomiabile prodotto da uno di loro, Davide Montanari. Un opuscolo che, scritto per conto della sezione locale del cai pistoiese,  promuoveva un anno di camminate organizzate e condotte da Davide con il binomio che amo di più e che sostengo ogni volta che ho occasione. Treno +scarponi. Proprio in un sopralluogo sui pendii boscosi che si affacciano sul Reno e sulla suggestiva linea ferrata Porretta-Pistoia Davide ebbe un tragico incidente. Oggi a lui sono dedicati due sentieri Cai che uniscono alcune caratteristiche località di quel pezzo di territorio arricchiti da tabelle in cui sono riportate sue profonde riflessioni sul mondo della montagna. Così la foto di oggi vuole essere un tributo alla sua sensibilità e alla sua preziosa opera perché diventino riflessione e invito a colorare il nostro camminare quotidiano. Il piccolo pannello si trova sulla piazza della stazione di Pracchia come augurio o benvenuto per ogni viaggiatore. 

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