Balla co' lupi

 


No, io non sono Kevin Costner ma nello scenario in cui mi trovavo ieri sera mancavano solo i bisonti e gli indiani. I lupi non li ho visti ma è possibile che un giro nei pressi della mia calotta verde due posti lo abbiano fatto. Un' atmosfera da favola con la luna quasi piena e la fantastica piana di Campo Imperatore come un ideale set cinematografico che nella serata passata era diventato realtà di un altro pezzo di questa bella avventura sul Sentiero Italia.  Avevo lasciato nella mattina di ieri, 16 gennaio,  l'accogliente rifugio del Cai Castelli per immaginare di raggiungere Castel del Monte. Nel lungo tragitto fino alla baita della Sceriffa(!)


 avevo incontrato molta neve, in qualche tratto pesante. Le tracce dei lupi mi anticipavano per gran parte del percorso e ne sfruttavo le impronte per facilitarmi l'andatura senza usare le ciaspole e tentare di capire il criterio con cui spostavano la direttrice.  Poi iniziava la salita verso il panoramico Vado della Siella. Dall'alto si apriva un mondo di una bellezza commovente reso ancora più suggestivo dall'ora del pomeriggio in cui vi ero arrivato.


 Da qui iniziavo la discesa su nevai per raggiungere i radi boschetti di pino ai margini settentrionali della piana. Erano le 16,30. Avevo ancora un' ora di luce e almeno altre tre per arrivare troppo lungo a Castel del Monte. E poi, guardandomi intorno, ascoltando il silenzio del luogo e il suo fascino, sarebbe stato grande dispetto alla natura tanto generosa non fare bivacco a Campo Imperatore.  


Trovata una piazzola sufficientemente piana nell'erba sotto un gruppo di pini iniziavo le operazioni di preparazione del campo. Alle 18 avevo consumato la cena a base di zuppa precotta di legumi e poco altro. Poi dentro al sacco fino alle prime luci di oggi. 


Nella notte la temperatura era scesa abbastanza e questa mattina le dita di piedi e mani erano dolenti. In tenda era stata una buona notte e calda con i giusti equipaggiamenti. Solo gli scarponi avevano sofferto l'umidità assorbita in cammino e stamani erano congelati, duri come tavolette di legno ed era stato necessario un discreto impegno per allargarli quanto necessario per calzarli.  I disagi per le temperature rigide erano però compensati dall'esperienza vissuta e dai panorami che si delineavano davanti e dietro di me. L'itinerario odierno, infatti, mi permetteva di attraversare l'intera piana deserta, superare modesti rilievi e vallette in parte innevate. Poi arrivavo in vista del borgo di Castel del Monte.



 Un primo approccio con il centro del paese mi faceva scoprire alcuni siti museali legati all'attività che ha sempre segnato l'economia del territorio, la pastorizia. Il contatto con alcune strutture ricettive mi permetteva anche l'incontro con persone e realtà locali che, a vario titolo, si impegnano a costruire progetti e sviluppo per la comunità nonostante che certe dinamiche ataviche e dure a sciogliersi tendano ancora a fioccare ogni buon proposito. In questa ottica è venuta la scelta di dedicare il pomeriggio ad ascoltare le voci del territorio e rimandare a domani la visita del museo diffuso e dell' interessante centro storico.  Domani destinazione Santo Stefano di Sessiano, altra realtà legata alla pastorizia, altre dinamiche di gestione del  borgo. Ancora una volta, come riscontrato lo scorso anno tra due comuni confinanti del Piemonte distanti appena sei chilometri, il problema non sarebbero le qualità o le criticità di due singole realtà ma fare rete tra Comuni della stessa area geografica per dimezzare le fatiche e accrescere i risultati.

Commenti

  1. Che cammino stupendo Nino: sei immerso in tutto e per tutto nella natura vivendola dal di dentro nel vero senso della parola. Solo i lupi, questi invisibili!!! Ci sono, segui le tracce ma non si fanno vedere. Forse è meglio così.
    Una delle cose che mi piacciono di te, caro Nino, è che non ti fai mai prendere dalla necessità di arrivare in un posto; scegli quello che ti si "para" davanti. E poi quando arrivi in un posto vuoi sapere tutto del luogo, vuoi incontrare persone, vuoi informarti. Non sei cioè ossessionato dall'arrivare per forza alla meta o dal ripartire a tutti i costi.
    Non vedo l'ora di vederti e di sentirti raccontare dal vivo la tua grande esperienza.
    Sempre buon cammino e un grande saluto. Mario
    P.S. grazie dell'apprezzamento nei miei confronti di qualche giorno fa che ho visto solo ora.

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  2. Incantevole luogo e descrizione. Io ti seguo con Google Earth seduto davanti al computer ... cerco i luoghi dove passi, ti fermi ... zummo le mappe, le ruoto, le guardo in 3D. Quando è possibile, entro con street-view e cerco di trovare le inquadrature delle tue foto per capire dove eri in quel momento.
    Buen camino Nino e continua a ballare con i lupi.

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