Torna l'inverno


 La mattina di oggi si apre con una nevicata suggestiva. I fiocchi scendono con lentezza e ricoprono i pascoli intorno alla fattoria di una leggera coltre bianca. Dalla finestra osservo l'instancabile Stefano che accompagna con grazia le sue mucche sui prati. La sera passata mi ha raccontato molto del suo lavoro e della cura che ha per i suoi bovini. Un legame commovente tra un ragazzo e il suo capitale animale che fa pensare rispetto agli interessi ben diversi  che muovono i suoi coetanei.  La temperatura e la nevicata oltre al tempo da dedicare alla scrittura inviterebbero a restare in struttura ma è arrivato il tempo di mettersi di nuovo in viaggio. La partenza è alla metà della mattina. Un ultimo sguardo ai resti del centro di Amatrice e a quanto rimane dell'opera di Padre Minozzi con la speranza che torni ad essere quanto è stata in passato per la Comunità.  Il Sentiero Italia si avvia tra le antiche costruzioni di San Cipriano per inoltrarsi lungo le mulattiere per arrivare ai pascoli sopra Poggio Cancelli.


Intanto ha ripreso a nevicare in modo più consistente. I cavalli liberi continuano a mangiare incuranti del maltempo. Cavalli robusti definiti TPR, razza italiana risalente alla metà dell'ottocento usata in agricoltura e così  chiamata come cavalli da Tiro Pesante Rapido. Ormai le nubi sono calate, rimanere in quota non ha più molto senso e decido di scendere verso il Rifugio Cardito ora chiuso e poi verso Poggio Cancelli. Cavalli e mucche sono le sole presenze sui pendii ormai bianchi. A fare guardia gli immancabili cani abruzzesi che sentono il mio avvicinarsi nonostante la neve attutisca i miei passi. In questa occasione si limitano ad abbaiare e controllare che io passi oltre. 

Arrivato nel borgo dove molte case sono inagibili e il campanile fasciato da paleria di legno a scongiurare il definitivo crollo, inizio la salita verso Mascioni, altro borgo sopra il lato meridionale del lago di Campotosto. Qui mi aspetta Mino, titolare della locanda dove mi fermo per la notte. Ancora otto chilometri di marcia in venti centimetri di neve fresca che non accenna a diminuire di intensità. Una atmosfera fiabesca nell'oscurità ormai scesa. Domani vedrò le condizioni ambientali e la quantità di neve caduta per ipotizzare il proseguimento verso sud est e il borgo di Nerito.




Commenti

  1. Nino, qui a Calci è venuto un pò di freddo e di pioggia ma non pensavo che laggiù da te nevicasse. Certo devo dire che dalle foto che hai messo è un spettacolo fiabesco. Sarà bello anche d'estate ma con la neve è tutta un'altra cosa!!!
    Che incontri che fai: le persone che ti raccontano sia le loro storie personali sempre piene di insegnamenti e meritevoli di attenzione, sia la storia locale con i personaggi che hanno lasciato o che stanno ancora lasciando un grande segno di amore per la loro terra. È un cammino che lascia un segno per chi ti segue (almeno per me è così), figuriamoci per te che lo stai vivendo in solitaria. Immerso nella natura, a contatto con vari animali ( cani compresi) deve essere per te una sensazione unica in luoghi feriti dal terremoto ma anche assai selvaggi o almeno lontani dalla civiltà rumorosa.
    Buon cammino e significative esperienze. Mario

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  2. Nino, mi dimenticavo di dirti che oggi ho riletto tutti i tuoi resoconti e mi sono accorto che due volte non li avevo visti (come sai io non sono tanto bravo con i cellulari). Soprattutto non avevo letto quello che si parlava di una guardia carceraria.
    Di nuovo un affettuoso saluto.
    Mario

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