Tra storie e natura

 


Non è facile raccontare il territorio attraversato in queste due prime tappe di inizio anno. Forte è il contrasto tra la bellezza grande delle cime, dei pascoli estesi, delle forre vertiginose e i borghi silenti, semiabitati o fasciati per sostenere altre scosse prima della ricostruzione.  Ho tra le mani una simpatica pubblicazione che l'ufficio turistico di Colfiorito mi ha donato insieme alla mappa. Un libretto costruito per raccontare ai bambini le otto meraviglie naturali che dell'Umbria ne fanno un Parco intero. 

Una di queste è rappresentata proprio dagli altopiani di Colfiorito.  Considerazioni e dettagli evidenziati per essere compresi dai bimbi! Figuratevi perché non dovrebbero altrettanto gli adulti. " ...vivere su questi altipiani è sempre stato meno difficile che altrove...acqua e fertilità...,gli altipiani non furono mai abbandonati...". Oggi il borgo di Colfiorito è interamente ricostruito ma semiabitato...Ieri,  per altro canto, Emanuele, dipendente pubblico, mi raccontava che molti cercano altre opportunità nelle città vicine e i bandi per i posti pubblici al Comune di Visso vanno quasi deserti... Visso, chiusa in una piccola piana da pareti montuose di tutto rilievo, ha sempre avuto problemi fin dall'antichità  con la necessità degli abitanti di andare a trovare lavoro fuori. Forse, oggi, non si tiene abbastanza in considerazione ciò che la storia vorrebbe ricordarci?

Anche i proprietari di Argo, il canone bianco che vive a Pantaneto con cinque abitanti e nessun altro animale domestico,  non hanno ancora compreso come gestire il loro quadrupede. Argo, infatti, come accaduto oggi con me, per rompere la noia, si accompagna dietro ogni escursionista di passaggio obbligando i proprietari ad andarlo a recuperare nei boschi intorno.  Forse Argo avrebbe bisogno di altro?

Mentre riluttante saliva sull'Ape per tornare a casa, io riprendevo il cammino.  Giornata, anche oggi, soleggiata e calda da stare in maglietta nonostante fossimo in gennaio. Le mucche ancora al pascolo, i tratturi che dettavano l'itinerario verso i pascoli di crinale, i caprioli che correvano al margine dei boschi e due splendide aquile che volteggiano gridando in modo inconfondibile. Un ambiente grandioso, morbido per la conformazione dei suoi rilievi e, in apparenza, facile. Vero, forse, con il meteo buono ma ben altra sarebbe la situazione con  la necessità di sapersi ben orientare in caso di maltempo.  Uno solo e con qualche lacuna il sentiero segnato, il Sentiero Italia. Il resto ad immaginazione ed esperienza personale. Oltre ciò il passaggio delle mucche che sembra prediligano i sentieri per escursionisti  e che disfano il fondo dell'itinerario stesso rendendolo insidioso. La calata a Visso, in ultimo,mi riportava immediatamente a rumori e situazioni cittadine che era un poco di tempo che non vivevo...e non ne sentivo la mancanza. Un movimento di persone intorno ai pochi esercizi commerciali lasciava agli automobilisti in transito la visita esterna del centro storico protetto e interdetto come " zona rossa" a causa di possibili crolli. In città c'è grande fermento nella ricostruzione che, forse, presto si completerà ma per la parte antica ci vorrà molto di più. Speriamo che i tempi non destinino gli immobili recuperati agli eredi che vivono altrove altrimenti...la storia non avrà insegnato nulla...I borghi fasciati si susseguiranno. Le prossime tappe mi porteranno nel cuore del sisma 2016: Norcia, Castelluccio, Accumuli, Amatrice.  Non posso far finta di non vedere ma la grandiosità della natura unita a quanto l'uomo ha saputo plasmare con rispetto sapranno mostrare il bello che rinfranca e aiuta a sperare. 



Commenti

  1. Nino, la tua descrizione è sempre molto interessante ma questa volta è anche struggente. Stai seguendo il "Cammino delle terre mutate" che avrei in animo di percorrere la prossima primavera. La descrizione che fai mi spinge ancora di più a farlo.
    Meno male che per ora il tempo è abbastanza buono e ti permette di camminare con scioltezza. Buon cammino. Mario

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