Il Molise non esiste? Il grande dubbio


Sul calendario si volta pagina. Febbraio. Oggi iniziano gli ultimi  12 giorni di viaggio, il quotidiano che mi aspetta vorrebbe iniziare a tirarmi per la giacca. Nel mio mondo diviso tra trucioli e mappe, anche in cammino, continuo, con il dovuto distacco, ad occuparmi di richieste che arrivano da vari ambiti. Nel ruolo di guida escursionistica come in quello di artigiano del legno. Per ora posso solo metterle in fila, poi sarà il tempo a dargli il giusto peso e ordine. Il Molise è  una bella regione, invita alla lentezza e il suo popolo si mostra molto accogliente. Sembra, davvero, che abbia smarrito nei secoli i tratti bellicosi che lo caratterizzavano. Gli antichi Sanniti, popolazione italica originaria, erano stati una spina nel fianco, al pari dei Liguri Apuani, per l'esercito romano che aveva impiegato anni per assoggetarli. Da San Pietro Avellana, dove sono ripartito la mattina del 30 gennaio, ho camminato in un ambiente decisamente diverso. 



Non sono lontane le grandi montagne che circondavano Campo di Giove e Pescocostanzo eppure sembra un altro mondo, sia in natura come nell'atmosfera che si respira nei piccoli borghi dell'Alto Molise, l'area in cui mi trovo in questi giorni. Montagne dai profili morbidi coperte da estesi boschi di querce interrotti da un'area di conifere che rappresenta l'importante sito della Riserva di Montedimezzo, oggi protetta dal protocollo europeo Mab UNESCO. Un polmone verde di grande valore ambientale che un illuminato politico locale volle proteggere per garantirgli un sicuro futuro. Ad intervallare gli infiniti boschi numerosi pascoli anche se oggi, nella terra dei famosi Tratturi, la pastorizia si è ridotta a poca cosa. Anche il turismo sembra fatichi a decollare non oltre certi numeri. Attraversando queste terre si ha la sensazione che ci sarebbero tutte le condizioni per uno sviluppo importante in chiave turistica e non solo. Ambienti naturali di grande suggestione e bellezza oltre che di facile fruizione che mi riportano alla mente scenari simili scoperti nell'autunno passato. 

La Lessinia area geografica veronese con similare forte identità storica e civile ed interessante esempio di sviluppo rurale nelle varie accezioni. Non a caso, il Nino di Miranda conosciuto ieri nel bar del borgo alle porte di Isernia definiva la sua amata regione un Piccolo Trentino. Ma con umiltà e modestia affermava un concetto già raccolto in Abruzzo. Ci sarebbe tutto ma manca la mentalità e la capacità politica di sapere ben spendere i fondi disponibili. Una triste consapevolezza...

 Ci sarebbe anche molto altro per immaginare un Molise meritevole di essere studiato con profondità.  A scuola, in geografia, era la Regione più ambita, tre pagine e si andava a giocare. Scendendo verso Isernia, il primo approccio con il verde Molise mi ha regalato una bella sorpresa.  Ad un angolo di strada di campagna ho trovato un piccolo edificio in legno costruito da una associazione locale. Esposto davanti alla piccola finestra stava un Presepe permanente molto curato e l'aspetto sorprendente era che nella serratura della porta c'era la chiave. Tutto era in ordine, nessun atto di vandalismo.  La storia si ripeteva a Carovilli come a Miranda, le chiavi nei portoni! Cose di altri tempi nelle cittadine e borghi di altre regioni. Tante le persone incontrate in questi due primi giorni in Molise, di varia età ed estrazione, ma su tutte le facce un espressione di serenità e voglia di socializzare. Ecco allora, per me, la risposta ad un quesito che un adesivo poneva sul vetro di un  piccolo laboratorio di artigiano a Carovilli. "Il Molise non esiste? Il grande dubbio". Il Molise esiste eccome e merita viverlo con lentezza e piacere. Oggi sosta a Isernia, antica città sannita, uno dei più antichi siti paleolitici d'Europa e capitale della Lega Italica. Insomma un'altra cartolina bianco e nero dell'intervallo RAI anni "80 da colorare...



Commenti

  1. Nino, sei già a Isernia. Pur volando, vedi, annoti, ti informi. È la tua caratteristica. Mi piacerebbe anche a me attraversare il Molise; chissà, potrebbe anche avvenire. Intanto "bevo" tutto quello che racconti.
    Il Molise, questo sconosciuto eppure così affascinante come tutte le cose che si conoscono poco. Quando tornerai a casa quante cose avrai da raccontare e quante domande ti farò.
    Un abbraccio e sempre buon cammino. Mario

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  2. Grazie Mario, a presto. Un abbraccio. N

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