Il richiamo del mare

 

Sulla facciata del Municipio sventola la Bandiera Arancione dei borghi selezionati dal Touring Club. Ma il borgo di Roccamandolfi e  la sua affezionata Comunità potrebbero non averla e nulla cambierebbe. Al fianco del portone principale ci sono i bagni pubblici, lo stesso servizio sul lato di un altro edificio ad uso pubblico nella parte bassa del paese. Segni di civiltà ed accoglienza oltre le etichette. 

Parcheggiate la vostra auto in prossimità della piazza principale e vi avviate a visitare il centro storico. Un bel pannello didattico posto alla giusta altezza e realizzato con una grafica utile a leggere senza occhiali vi indica con chiarezza i siti di interesse e il  percorso  guidato da frecce gialle  per scoprirli ed essere spinti, dopo,  a continuare la salita per visitare l'antico castello e a percorrere, in ULTIMO, il ponte tibetano per farvi il vostro immancabile autoscatto ( nel vocabolario di  italiano ancora ci sta...). 

Ma prima di arrivare al ponte potrete leggere nelle rue del borgo le frasi più significative e in armonia con il sentire della comunità locale estrapolate dai testi delle canzoni suonate nei 22 festival musicali precedenti. Per non lasciare nulla al caso potrete anche seguire il percorso emozionale che vi accompagna negli angoli del borgo dove hanno vissuto i personaggi che hanno fatto la storia di questo territorio articolato, carico di energia e bellezza che è lo specchio degli stessi.

Tutto realizzato con semplicità e interpretando al meglio le basilari  esigenze del turista. Con lo stesso criterio associato all'innovazione digitale e, forse, con costi accessibili alle piccole comunità del centro sud, è  stato realizzato il museo multimediale dedicato al Brigantaggio che, sembra, abbia avuto origine proprio qui. Oltre cinquanta anni di episodi cruenti che hanno segnato la vita delle popolazioni nel periodo a cavallo dell'Unità d'Italia. Un paradosso e un poco una beffa questo importante momento di una nazione che nasceva se si pensa che proprio in queste terre molti secoli prima si era costituita,contro i Romani la Lega Italica e che,Corfina prima e Isernia dopo, erano state, forse, le prime capitali di una terra già  chiamata allora Italia...


Ma questa è  la storia passata e difficilmente tangibile, la realtà odierna mi avrebbe spinto a rimanere ancora. Aleggiava uno spirito di comunità,  di senso di appartenenza tra gli avventori del bar Gli Archi che invitava a trattenersi con loro. Una autentica Comunanza che auguro si mantenga nelle generazioni future, garanzia di quel buon governo che traspare da ogni vicolo.
 Il mio viaggio è  ripreso, destinazione Bojano dove nasce il Biferno. Lascio le montagne del Matese, lascio la neve, scendo nelle terre degli storici tratturi. 

L'ultima tappa verso Sud, seguendo la Cometa del Sentiero Italia. Domani, 5 febbraio, il viaggio cambia direzione. Avevo due possibilità: proseguire verso Sud fino al 11 febbraio, tra le montagne e poi chiudere il libro e salire sui mezzi pubblici per rientrare a casa ( il 12 è  di rientro, anche senza camminare è  pur sempre viaggiare...ricordate " Un indovino mi disse..." di Tiziano Terzani?). L'altra soluzione era dare continuità e contenuti ad un'idea maturata in autunno. L'inverno 2021-2022 sarebbe stato vissuto sul mare. Camminare il mare d'inverno abbracciandone tutti gli aspetti ambientali e meteo che il contesto marino può riservare. Così era accaduto di camminare l'isola d'Elba in novembre con le tende in riva al Tirreno. Questo viaggio che si sta completando era cominciato dalla pianura, poi verso le colline e poi i monti. Con lentezza e gradualità apprezzando tutte le latitudini e le diversità di ambiente. Nello stesso modo si concluderà.  Dai monti , ai colli e poi al mare con le tende in riva all' Adriatico e in mezzo ai Trabucchi di Vasto e i piedi nell'acqua. Come spesso accade nei miei viaggi. Questa volta con il mare d'inverno. 





Commenti

  1. Con i piedi in mare e le tende sulla spiaggia, tra le dune, come è capitato anche in Maremma. Bella prospettiva che mi sarebbe piaciuto rivivere.
    Le foto che hai messo di animali al pascolo sono stupende: sono bucoliche e danno un senso di libertà.
    Un abbraccio e buon fine cammino, Nino, da Mario.

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