Eremi

 



"...lassù tutto sarebbe andato bene. Avrei dovuto restare sulla linea sommitale: sulla cresta si sta meglio, si avanza con passo leggero, il cielo è amico. Ma c'è un rischio: quello di vivere ogni dislivello come un' onta intollerabile..." da Sentieri neri. Sylvain Tesson. Leggetelo, è una storia interessante di chi ha scelto il camminare come terapia riabilitativa ma lo ha fatto compiendo un viaggio di un anno su sentieri non segnati e che ha usato per raccontare lo stato della Francia rurale. 

Neppure a me piaceva l'idea di stare sempre sui crinali così,  anche oggi, come in precedenza, ho fatto di necessità virtù senza legarmi in modo incondizionato al tracciato del Sentiero Italia. Diciamo, visto che siamo vicini al Natale, che il lungo itinerario italiano, per me,  è un poco la cometa che mi illumina sulla direzione da seguire mentre il percorso lo adatto a seconda delle situazioni ambientali e meteorologiche. 

Questa mattina, alla solita ora, ho lasciato la locanda Le Balze Ghiotte gestita con passione da Rosita e Remo per riprendere il cammino in direzione della Toscana e della Valtiberina. La vecchia via romana, una bella mulattiera ricoperta di molta neve ventata mi ha fatto tribolare non poco. Nonostante le ciaspole ai piedi si affondava in modo considerevole tanto da rendere molto lento il cammino. In queste condizioni ho raggiunto le poche case e stalle di Colorio. Di fronte uno spettacolo di formazioni calanchive che ripagava della fatica. Lungo il tragitto mi sono imbattuto in un mare di impronte di lupo che mi facevano ben sperare per un suo avvistamento.  Tutte quelle creste di marna e arenaria coperte di neve e baciate dal sole sembravano il luogo adatto per vederlo sbucare da un momento all'altro. Invece nulla. A Patrieghi il cartello stradale mi conferma che sono uscito dalla Romagna per rientrare in Toscana. ma albergo  e bar alimentari oggi sono  chiusi. Poco sopra il piccolo villaggio fatto di case antiche si trovano le sorgenti del Marecchia che sfociano in Adriatico, e che,  al tempo, dettero il nome a Rimini. Andando oltre il percorso si stacca nel bosco seguendo la viabilità antica di servizio tra i vari poderi. La neve su questo versante regge abbastanza e il mio procedere avanza senza esitazioni fino a Valdazze, un nucleo eterogeneo di vecchie abitazioni rurali ed edifici anni 70 per un velleitario progetto mai sbocciato definito " La Casa del cantante" . Qui avrebbero dovuto riunire il meglio degli artisti della canzone di quei tempi. Il cammino riprende verso il Passo di Viamaggio e in ultimo per raggiungere il suggestivo eremo di Cerbaiolo,  struttura arroccata risalente al VIII sec. Con iniziale riluttanza a causa di un mancato preavviso Padre Claudio mi accoglie, comunque,  nelle cellette dell'eremo. Poi iniziamo a parlare e la conversazione trova materia di confronto assai interessante. A farci compagnia c'è anche Fra' Giordano dei Passionisti di Bologna che a breve prenderà posto al Monte Argentario in Maremma. Dopo il momento dei Vespri arriva quello della frugale cena. Poi l'ultimo atto prima del silenzio e del riposo, la Compieta. Chi avrebbe mai pensato all'inizio di questa faticosa mattina di ritrovarsi, al termine della giornata, a soggiornare o n uno dei più antichi eremi con un tramonto rosso fuoco sul Lago di Montedoglio e sull'Alpe di Catenaia...

Commenti

  1. Sul sito del sentiero di Francesco si parla dell'eremo di Cerbaiolo e si dice chiaramente che "attualmente l’eremo è abitato da un asceta che ha scelto di vivere in meditazione, rifiutando spesso il contatto con i pellegrini" (cit.)
    Ti ha accolto, e anche questo non è un caso né tanto meno fortuna.
    Buon cammino
    Maria

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    1. Ciao Maria, mi permetto di rispondere dal momento che conosco un po' come sono le cose al Cerbaiolo. L'asceta a cui tu ti riferisci, da qualche anno non c'è più (... per fortuna).
      Ora l'eremo è gestito da don Claudio che accoglie un numero limitato di persone, previa telefonata per ragioni organizzative. Nel sito "diquipassofrancesco.it" l'eremo viene riportato tra le accoglienze possibili del cammino "Di qui passò Francesco".
      CiaooO e buon cammino

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  2. Ciao Nino, ti seguo sempre e posso dirti che a Cerbaiolo , ci sono stato quando c'erà Chiara con le sue caprette, e il suo ricordo mi conforta ancora....un luogo magico.

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  3. Ho un bel ricordo dell'eremo di Cerbaiolo ... correva l'anno 2008. Suor Chiara Barboni era l'eremita e accoglieva i pellegrini del cammino di Francesco. Era un personaggio unico, indimenticabile. Ora è sepolta nel piccolo cimitero che sta sotto l'eremo.
    >>> http://www.diquipassofrancesco.it/it/index.asp?page=FilmatoOriano-Cerbaiolo

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  4. Caro Nino, io sono quello che normalmente ti scrive la notte tardi, quando tu dormi. Mi leggerai la sera dopo.
    Che emozione sentire che stai passando sui sentieri che ho percorso facendo il Cammino di san Francesco (insieme a Stefano). Mi sembra di essere con te anche se le condizioni climatiche sono tutte diverse.
    Prima o poi, stai sicuro, incontrerai il lupo e allora sarà una grande emozione.
    Pensi di passare anche da Pietralunga? Se ci passerai ti racconto una bella storia antica.
    Ora il tempo dovrebbe essere bello x un pò di giorni e potrai camminare senza ciaspole.
    Le tue descrizioni dei paesaggi , dei paesini e delle persone che incontri sono molto belle, affascinanti, sembra di esserci ma .... non non ci sono!!!
    Un abbraccio e BUON CAMMINO. Mario

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  5. Bello il tuo racconto,Nino,e belli i commenti dei tuoi amici e compagni d'avventura in altri viaggi emozionanti.
    Sarebbe tutto da raccogliere in un bel libro,al termine del cammino.
    Buona giornata!

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