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Visualizzazione dei post da gennaio, 2022

Forrest Gump in Molise

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  Qualche anno fa un rappresentante romano di Legambiente mi definì " Il Forrest Gump dei Cammini"...ma anche il celebre personaggio cinematografico alla fine disse "...sono un pò stanchino...". Nei lunghi viaggi, per quanto motivati, ci possono essere giornate in cui le gambe andrebbero ma la testa meno. Così è accaduto venerdì 28. Forse era stata la tappa del giorno prima particolarmente lunga, forse, le necessità logistiche e di programma per il finale da risolvere e anche la volontà di dedicare un intera giornata alla lettura, passione grande come il camminare ma che a fine tappa, spesso, mi trova a corto di tempo ed energie. Venerdì i passi sono stati pochi; quelli per visitare Pescocostanzo ricco di antichi palazzi e per raggiungere e visitare Rivisondoli. Ma una tappa breve non equivale necessariamente ad un'esperienza povera. Infatti erano bastati dieci, solo dieci, minuti a fine pomeriggio per dare un senso alla giornata e un valore al soggiorno a Rivis

La Cometa

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  Il Sentiero Italia, ovvero la stella Cometa ad illuminare la direzione,  poi io avrei scelto l'itinerario in base alle condizioni ambientali.  Due giorni fa, il 26 gennaio, ero ripartito da Pacentro per raggiungere Campo di Giove su un itinerario di media lunghezza e dislivello minimo tra boschi e pascoli. Lasciavo l'accogliente struttura di Annarita quando, nel primo mattino, il borgo si metteva in movimento con bimbi a scuola e genitori al lavoro verso Sulmona e dintorni. Alle mie spalle le suggestive torri dei resti del castello restaurato De Cantelmo - Caldora, le due famiglie nobili che avevano portato nei secoli passati il massimo splendore economico e sociale nel feudo. Poi la crisi e l'emigrazione come in altre aree.  Oggi, nonostante tutto, il comune conta ancora mille e duecento residenti e ha, buon segno,  ancora attive le scuole medie inferiori.  La bella mulattiera mi guida,  appena coperta di neve, verso Campo di Giove. Scelgo di rimanere nella splendida val

In viaggio, le accoglienze

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  L'ora è quella giusta, il centro informazioni turistiche di Sulmona ha appena aperto. L'ufficio di accoglienza è stato ricavato a lato della splendida facciata del complesso religioso dedicato alla Santissima Annunziata. Oltre la Chiesa include anche il Museo Civico Archeologico diviso in quattro sezioni. Al vetro dell'ufficio turistico è affissa una copia in due pagine tratte da un testo storico che racconta della gestione dell'assistenza sanitaria nel Mezzogiorno tra il 1300 e il 1800 e, in particolare modo, evidenzia i termini di gestione della Spezieria che, un tempo, era collocata nello stesso edificio e collegata con l'ospedale retrostante. Un testo davvero interessante e significativo che mette in risalto la serietà professionale sulla produzione e somministrazione dei farmaci e l'attenzione alla gestione economica della farmacia , specie nelle condizioni contrattuali con lo speziere. Di fatto, quest'ultimo, si evince avesse grandi responsabilità e

Contrasti

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  Intervallo. Quaranta, cinquanta anni fa andava in onda sulle reti RAI. Cartoline in bianco e nero dell'Italia. Immagini di chiese e altri siti storici da località,  a volte, sconosciute,  spesso da regioni che anche negli studi scolastici i nostri insegnanti trattavano con minore approfondimento (a posteriori e con la passione per la geografia ho idea molto diversa...). Al tempo non ancora si parlava di istituirvi quelli che sarebbero diventati i primi parchi nazionali. Ecco che allora la TV di Stato mostrava le bellezze di Isernia, Campobasso, Matera e anche Sulmona. E ti chiedevi dove stavano, se mai le avresti visitate... Tante sono le aree o le località  toccate da questo viaggio a piedi dove transito per la prima volta e così oggi ho deciso di spendere l'ennesimo gettone" per perdersi" e dare colore a una di quelle cartoline di gioventù.  Sulmona, nella terra dei Peligni, nel fantastico Parco della Maiella, la montagna più  importante d'Abruzzo, definita da

Trasparenze

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  La città delle acque così definita per essere bagnata da diversi corsi d'acqua, tra cui il Pescara che qui ha le limpide sorgenti. Ma anche chiamata " la chiave dei tre Abruzzi" per la sua posizione strategica da sempre a controllo delle vie di collegamento tra Tirreno e Adriatico. Popoli. Una storia interessante e articolata,  tre grandi chiese,  una Taverna Ducale vicina e il Palazzo Cantelmo a chiudere la piazza e a definire i confini del salotto antico della cittadina. In alto, un tempo a guardia della valle i resti restaurati del castello. In mezzo a tanta bellezza architettonica, una piccola grande perla della cultura, la libreria non convenzionale "Il libraio di notte". Poco decentrata da questo fulcro la casa natale di un grande ingegnere che ha fatto grande l'Italia, Corradino d'Ascanio, inventore dell'elicottero e della mitica Vespa Piaggio.  A Popoli ci arrivo il 60° giorno di viaggio, 21 gennaio, itinerario quasi interamente pianeggiant

Popoli

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  La notte, si dice, porta consiglio. Le tapparelle della mia camera sono ancora abbassate ma farebbe lo stesso. Alle 5 del mattino del 22 gennaio, mentre sto scrivendo queste parole, non c'è ancora luce per capire quanta neve, nella notte, avrà portato sui monti intorno.  C'è, invece, sufficiente chiarezza nella mia mente per decidere cosa non voglio fare oggi. Partire per una nuova tappa. Queste sono le prime righe del post che ha cancellato quello iniziato ieri sera al culmine di una giornata da "matti". La vorrei sintetizzare in poche parole ma è stata così ricca di contenuti da non sapere da che parte rifarsi per raccontarla. Le aspettative sentivo che si stavano facendo alte arrivando a Popoli, ma gli eventi hanno portato oltre.  Sono in un'area geografica particolare, cruciale mi dice anche la storia. Lo è anche per il mio viaggio. Sono appena passato attraverso le Gole di Popoli, ho salutato il Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga dove ho consumato

Il cuore dell'Abruzzo

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  "Ragazzi! Mi raccomando, per domani, studiate bene gli affluenti del Po e dell'Adige che vi interrogo!". Ricordo ancora quella richiesta assurda di studiare la geografia imparando i nomi dei vari elementi a "pappardella" come si dice in Toscana, a memoria. Per fortuna, forse, ci si limitava ai fiumi del Nord, al massimo si arrivava all' Arno o al Tevere. Dei fiumi sotto al Lazio non ne ho memoria ma, di sicuro, non ricordo mi avessero parlato del Tirino.  Una bella scoperta quella fatta oggi, 20 gennaio. Una conferma della ricchezza di siti storici e naturali che può vantare il Sentiero Italia Cai oltre alla componente primaria rappresentata  dai gruppi montuosi. Un fiume bellissimo, sinuoso, placido da non sentirne lo scorrere delle acque, cristallino , quasi smeraldino per la sua trasparenza e vero paradiso per l'avifauna. Un corso d'acqua che entra in punta di piedi nella valle omonima definita "cuore dell'Abruzzo" percorrendo, com

Borghi e servizi. Quale reale futuro?

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  Non sarebbe un problema piantare la tenda ogni sera. Sia che fosse uno spazio pubblico o privato ci sarebbe sempre una soluzione. Non sarebbe neppure troppo gravoso per le temperature grazie all'equipaggiamento,  a parte il riposare non ottimale che comporta essere meno reattivi nei giorni successivi o sentire maggiormente il carico dello zaino. Cercare ogni sera una struttura di fortuna o a pagamento implica stabilire dei contatti, raccogliere le reazioni, le risposte, la disponibilità,  il fare rete delle persone coinvolte con altri loro conoscenti per offrire una soluzione alternativa. Molte variabili e diverse dinamiche entrano in gioco in quella fase e, in qualche modo, il cammino lo facciamo entrambi, io e la persona contattata( al proposito vi invito a leggere il racconto straordinario di un esperimento durato un anno intero raccontato dagli autori "Passpartout, viaggio nell'Italia che si fida" Riccardo Carnovalini e Anna Rastello). In questo mio viaggio ho v

Una partita a scacchi con la storia

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Lo scenario della sfida infinita quello dell'Appennino Centrale. Castel del Monte e Santo Stefano di Sessiano i fronti della partita odierna. Milioni (!) di pecore a pascolare nella piana di Campo Imperatore nei secoli passati, milioni di rendite tanto da creare le basi per la più antica banca del mondo nelle terre di Siena e delle sue "agenzie" del tempo fin nel lontano Abruzzo. Una lotta infinita tra pastori e signori, prima locali poi forestieri nel nome dei Piccolomini e dei Medici. Dialetti sdoppiati nelle famiglie divise da mesi duri di transumanza. Streghe balzate agli onori delle cronache e delle usanze del tempo sul terreno delle credenze popolari e del peso dei difficili focolari domestici.  Una partita a scacchi nella realtà dei borghi che cercano futuro. Chi attraverso virtuose cooperative di comunità,  di ostelli ritrovati e di giovani leve motivate e affezionate al territorio.  Chi attraverso modelli di albergo diffuso da esportare che livellano in alto le p

Balla co' lupi

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  No, io non sono Kevin Costner ma nello scenario in cui mi trovavo ieri sera mancavano solo i bisonti e gli indiani. I lupi non li ho visti ma è possibile che un giro nei pressi della mia calotta verde due posti lo abbiano fatto. Un' atmosfera da favola con la luna quasi piena e la fantastica piana di Campo Imperatore come un ideale set cinematografico che nella serata passata era diventato realtà di un altro pezzo di questa bella avventura sul Sentiero Italia.  Avevo lasciato nella mattina di ieri, 16 gennaio,  l'accogliente rifugio del Cai Castelli per immaginare di raggiungere Castel del Monte. Nel lungo tragitto fino alla baita della Sceriffa(!)  avevo incontrato molta neve, in qualche tratto pesante. Le tracce dei lupi mi anticipavano per gran parte del percorso e ne sfruttavo le impronte per facilitarmi l'andatura senza usare le ciaspole e tentare di capire il criterio con cui spostavano la direttrice.  Poi iniziava la salita verso il panoramico Vado della Siella. Da