Strade



Fuori dal piccolo albergo sulla Flaminia è ancora buio ma il meteo oggi sembra non riservi piogge. Il territorio che affronterò oggi presenta più boschi ed eremi che centri abitati. Il rifugio indicato dal sito del SI cai è chiuso ma questa sento vorrei fosse una buona giornata per un nuovo bivacco in tenda. Dopo alcuni confortevoli soggiorni in strutture gestite sento il bisogno di rifugiarmi nella natura solitaria e lasciare che il viaggio mi "sbucci" un altro poco. Ieri 27 dicembre ho lasciato una delle migliori accoglienze fruite nel cammino e, sopratutto, è stato interessante confrontarsi e leggere le  reazioni dei titolari delle strutture. La singolarità del mio viaggio, per stagione e per lunghezza e il fatto di scegliere località e strutture fuori dai fine tappa segnalati dai vari siti diventano valore aggiunto dell'esperienza. Al contrario, quando ti fermi in luoghi dedicati e strutturati all'accoglienza dei camminatori,  diventi elemento ordinario del paesaggio e c'è meno interesse riguardo ai personali obbiettivi e motivazioni. Allo stesso modo utilizzare tratti di asfalto e non solo bei percorsi fuori dal traffico dove stai in ambiente affascinante e pulito ha il suo valore sociale. Il prezzo da pagare per il duro asfalto è  la possibilità di incuriosire chi viaggia in auto, chi non conosce il fenomeno crescente dell'escursionismo e il valore economico locale che può sviluppare. Se camminiamo sempre defilati noi stiamo nella bellezza e nella pace ma pochi si accorgono di chi va controcorrente, di chi crede in certe pratiche riscoperte e in modalità di uso e promozione del territorio che non ha controindicazioni. Queste basi e queste leve di comunicazione hanno favorito interessanti confronti con Romualdo, titolare ed erede di una tradizione contadina delle operose terre marchigiane che ha saputo sviluppare la sua azienda agricola, Il Gelso e, sopratutto, ha spinto i figli a seguirlo nella conduzione assicurando il futuro dell'azienda. Lavoro che sostiene famiglie locali, animali e prodotti che rispecchiano buone pratiche e filosofie. Il nome, Romualdo, da queste parti,  ha lasciato il segno nella storia millenaria del monachesimo e,  oggi, su piani diversi e attraverso profili umani di valore indiscusso continua a far sentire la sua presenza.

Su altri piani ma per le stesse ragioni esposte prima, è stato simpatico e interessante l'incontro con Roberta, titolare dell'albergo Cris di Fossato di Vico. Quando sono entrato nella Hall è accaduto come se si fosse improvvisamente sganciato il meccanismo di una macchina da presa che filmava la sua vita. In un attimo, la pellicola veniva risucchiata e riavvolta di trent'anni sulla "pizza" e lei che continuava a ripetere senza che ancora avessi raccontato qualcosa"...che storia, che bella storia...trenta anni fa andavo sulle montagne in bicicletta, correvo gare..." Solo la vista dello zaino voluminoso e degli scarponi aveva risvegliato vecchi ricordi. Poi mi ha raccontato perché oggi tutto ciò per lei non sarebbe più possibile e allora mi verrebbe da ripetere a chi si risparmia in attesa di ...quelle parole che cita Carlo Mauri nella quarta di copertina del " Quando il rischio è  vita" ma che ora mi sfuggono. Maria verrà in aiuto...

Salutando Romualdo ieri ho voluto fargli dono di uno speciale inserto cartaceo che portavo con me nelle escursioni pisane del mercoledì e di cui avevo nel mio zaino l'ultimo numero dal Titolo "Grazie".  Racconta la parte bella e significativa di un Italia impegnata a fare rete 

" Le buone notizie"  di cui c'è costante bisogno per sostenere il peso di bollettini giornalieri non proprio positivi. Fare rete è anche condividere un documento, una notizia ( poi vi racconterò un dietro le quinte avvenuto alla vigilia del viaggio...). Per chi ne avrà piacere, con lo stesso intento, con la speranza che quel suggestivo contributo possa farvi immaginare un 2022 più vivo e pieno, inviatemi la vostra mail su niguidi@inwind.it e vi spedirò un video  che ho ricevuto con preghiera di diffusione,  ricco di positività che non potrà lasciarvi indifferenti. 



Commenti

  1. "Ho sempre amato vivere intensamente. Gli anni a disposizione della mia esistenza su questa Terra, anche fossero cento, sono unici, sono pochi. Il mondo, meravigliosi ed emozionante, è di chi vive."
    Carlo Mauri "Quando il rischio è vita", quarta di copertina
    :-)

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  2. Ciao Nino, ti leggo sempre con grande gioia , anche se non commento. Hai risvegliato in me la voglia di caricare lo zaino e partire, anche se è inverno, anche se piove, se nevica , se le giornate sono corte.....sono solo le scuse che ci fermano, per non partire. Grazie

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  3. Caro Nino, mi ripeto ma gli incontri che fai e che descrivi sempre con dovizia di particolari mettono nell'animo grandi emozioni.
    Oggi non so dirti altro, anzi no: mi viene in mente un versetto del salmo 123 che ho letto oggi e che mi ha subito fatto venire in mente quello che hai passato ieri e nei giorni scorsi "Se il Signore non fosse stato per noi/allora le acque ci avrebbero travolti/ un torrente ci avrebbe sommersi/allora ci avrebbero sommersi acque impetuose".
    Un grande abbraccio. Mario

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