Roccamandolfi, e sai cosa vivi

 

Sono le 22,15. Sono nella Casa dell'ospite di Roccamandolfi, ostello comunale efficiente come quelli danesi scoperti sul Cammino di Sant Olaf e dedicato a due ragazzi meno fortunati di noi...Un caratteristico borgo in mezzo alle montagne del Molise che non ti aspetti. 

Sul tavolo in camerata ho appena aperto una Simmenthal da consumare con fette biscottate, le ultime riserve rimaste che mi servono per stemperare tre giri di Montepulciano d'Abruzzo oltre il primo consumato in osteria in compagnia di una bistecca dopo otto ore di cammino continuato, in buona parte, praticato in ambiente innevato.  Claudio, ricercatore all'Università del Molise, mi ha detto in modo categorico" qua se non bevi non devi uscire!".


Ivan , titolare della Proloco del borgo che mi ha aperto l'ostello comunale,  dopo le mie prime tre parole sul viaggio ha affermato" ...ma questo non me lo puoi raccontare dentro l'ostello ma davanti ad un bicchiere..." i bicchieri sono diventati tre e le storie si sono stratificate tra le 20 e le 22. Il Molise C'è e anche l'aria buona!


Una nonna che a 94 anni, dritta come un fuso e con la camicia a palle che gira la polenta con una mano sola la trovi solo qua! Ieri avevo previsto tappa corta con finale al Santuario e pernotto in tenda e una dritta di Sonia e Michele mi ha spinto fino a Santa Maria del Molise per vivere una ospitalità in una famiglia fantastica. Oggi, riattraversando la valle, camminando tra i rovi, utilizzando vecchie mulattiere e piste forestali avevo pensato di arrivare fino alla storica piana di Boiano, luogo per eccellenza della transumanza. Mi sono ritrovato a salire pendii innevati tra le montagne e negli ambienti della transumanza estiva. Scenari di incredibile bellezza conditi di infinite tracce di lupo e accompagnati dai tetti e dal campanile di Roccamandolfi. Non sarebbe stato possibile immaginare di andare oltre. Qui doveva finire in compagnia di Livio, Carletto,  Mario, Antonino, Ivan, Claudio, Katiuscia e altri. Già  dimenticavo! Liberato, vecchio pastore, il primo abitante incontrato nella discesa verso il borgo. Con lui una decina di pecore e qualche agnello, un cagnetto che il lupo se lo mangerebbe in un boccone. Mi ha raccontato dei tempi d'oro della transumanza,  numeri incredibili. Poi, senza pensarci su due volte, ha tirato fuori dalla giacca trecento grammi di minerale a detta sua di origine vulcanica. Me lo ha regalato senza esitazioni.  Ho messo nello zaino, ora più pesante  ma come facevo a rifiutare di fronte a tanta generosità? All' olfatto sapeva in modo incredibile di salsedine, in parte coperto di muschio. Ma che importa! Era il gesto. Gli ho promesso una bevuta insieme e al bar centrale ho chiesto conferma. Si lo conosciamo,  ogni tanto scende.  Bene! Questo bicchiere è per Liberato! Il bicchiere sospeso.

Domani mi aspetta Jenniffer per visitare il Museo multimediale sul Brigantaggio. La partenza è rimandata alle 12, poi in discesa verso Boiano dove ogni toponimo è un pezzo della storia dura dei tratturi che tanto noi moderni affascina. Il Molise c'è,  la sua gente è incredibile... a Roccamandolfi, prima della pandemia è andato in scena,  per ventidue anni, un festival dedicato ai cantautori...! Per altri anni hanno organizzato un evento di molti giorni per far scoprire il Matese in ogni versione naturalistica. Sarà il Montepulciano o sarà la Tintilla ma qui hanno energie da vendere e se rinasco voglio conoscere le Molisane...E poi ditemi se c'è una ragione valida per prenotare le strutture di un viaggio vero al giorno prima! Ma va là...!!





Commenti

  1. In effetti dietro le incertezze possono nascondersi piacevoli sorprese...proprio quelle sorprese che, generando stupore, fissano i momenti in modo indelebile. Buon viaggio e buona vita Nino

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    1. Grazie anche a te! Mi spiace non vedere chi ha scritto questo commento. Non compare il nome

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  2. Che belli questi incontri così inaspettati e generosi. Rendono un cammino ancora più stupefacente perché la vera accoglienza è questa qui. Un racconto di tempi andati, un gesto di generosità, un bicchiere di vino bevuto in compagnia: bellissimi momenti, indimenticabili.
    Bisogna anche saperli trovare e apprezzare. Bravo Nino.
    Fai un saluto al Molise anche da parte mia!!! Mario

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