Variabili

 


Un passo nelle Marche e uno inferiore Umbria. Il terzo ieri poteva essere fatale. Tra le tante variabili di cui tenere conto per camminare in inverno,  oltre le ore di luce,  il meteo instabile, la neve, il freddo, le nebbie e le poche strutture ricettive aperte, ci sono anche i guadi. Ieri mattina, giorno festivo dedicato a Santo Stefano, ero deciso a ripartire. Le previsioni dicevano che le probabilità di pioggia erano basse ma nella notte aveva continuato senza sosta a cadere e così era stato anche dal primo mattino. Saluto la perpetua a cui rendo le chiavi dell'alloggio e un contributo per l'ospitalità.  Mi guarda scettica e chiede se ho un riparo per la notte. Lo troverò,  rispondo io. Il paese è ancora dormiente ma il rumore delle acque che corrono annulla il silenzio. Per un pezzo il mio cammino si svolge lungo il torrente Sentino che è molto gonfio e vorticoso. Viaggia a filo della pista dove cammino e appena venti centimetri sotto. La sterrata è allagata e in alcuni punti cammino su una costola di terra molle che la delimita dal torrente. Supero un paio di guadi velocemente e con l'acqua sopra le caviglie. Scarponi e pantaloni tengono a meraviglia ma meglio non esagerare. Le nubi sono basse, dai pendii scoscesi rivoli d'acqua sono diventati cascate, tratti di costoni sulla strada sputano acqua da ogni buco. Avevo già previsto un itinerario basso parallelo al Sentiero Italia ma la pioggia caduta in tre giorni, lenta e costante e senza un interruzione mi spinge a cambiare ancora i piani. Mi sposto sull'altro lato della valle usando strade bianche e villaggi dove non ci siano guadi. Gli ultimi due che avrei dovuto affrontare avevano una altezza di un metro...A Col di Peccioli batto i bastoncini sulla strada e il suono tira fuori dal bosco due caprioli che attraversano veloci un pascolo. A mezzogiorno sono quasi quattro ore di cammino sotto la pioggia e abiti e zaino incominciano a mostrare limiti, i pantaloni e le scarpe reggono bene lasciando le gambe in caldo, fattore importante perché non so quanto ancora dovrò camminare per trovare un riparo per la sera. Ancora non ho segnale. Una deviazione per un trasversalmente invaso dal torrente mi obbliga ad allungare fino a Perticano. La mappa indica un agriturismo, google nei giorni precedenti nulla. Siamo nelle Marche. Stiamo in mezzo. Trovo l'insegna di un tabacchi, bar pizzeria. La T del tabacchi in montagna e in genere nei luoghi isolati è una garanzia. T come tabacchi come Time out nel basket. Sosta, pausa obbligata. Luogo dove puoi fare raccolta di profili speciali e di storie. Entro, una signora che si scalda accanto alla stufa sgrana gli occhi quando mi vede. La tranquillizzo. Un gruppo di cinghiali giovani affoga la mancata battuta e eventuali altri sintomi nei boccali di birra. Mi chiedono, ci confrontiamo, scherziamo. La signora Rita dietro al bancone ne sa e ne ha viste di tutti i colori passare da quel locale. Mi prepara la sua specialità e un bicchiere di rosso del Conero che fa evaporare un bel po' di bagnato. I cacciatori mi offrono il caffè e ripartono. Entra una coppia particolare. Lui, Vincenzo, impresario edile per le grandi opere in Toscana,  porta in dono le uova della sua gallina, la sua compagna latino americana mi chiede notizie del viaggio. Vincenzo sgrana gli occhi e mi vuole regalare bevande di scorta. Troviamo un compromesso con un brindisi a base di grappa fatta in casa. Altro vapore che se ne va'. La connessione ristabilita mi permette di trovare una buona struttura sullo stesso lato della valle. Altri dieci chilometri di cammino e anche la tappa di oggi arriverà a termine nonostante il meteo avverso. Attraverso borghi e poderi. A Viacce trovo una Chiesa in bella posizione. Una incisione mi dice Aedificant 1601. Incontro anche Alessandro, coetaneo che, sotto la pioggia che non molla solleva cumuli di terra pesante con la sua vanga. Alza la testa e mi saluta per primo anche se impegnato a tribolare. Allora penso che posso osare e gli dico" facciamo una scommessa tra chi è più matto: io che cammino con sto' tempo o tu che vanghi sotto la pioggia?"  Sostiene che il matto è  lui stesso ma in realtà  c'è costretto, cerca di deviare l'acqua che sta allagando la casa... Alzo le mani in segno di resa e un attimo dopo mi cadono le braccia. Ai miei piedi c'è una intera camera liberty abbandonata. Chiedo perché,  un vero peccato,  potevamo recuperarla. Alessandro sconsolato dice che qualcuno doveva passare a prenderla. Invece si è presa un mare di pioggia e non sarà più recuperabile. Çi salutiamo e riparto. Arrivo a Bastia, altra chiesetta e antica torre. Altro Time out e cinghialai.  Il gestore , Vanio, simpatico e di buona parlantina conosce bene il Piero di Bocca Serriola che mi ha ospitato nella legnaia. Qualche chiacchiera con i cacciatori e una guida alpina di Ancona. Mi offrono un caffè e sambuca e riparto per l'ultimo tratto per arrivare a Colmarischio, case sparse, piccoli villaggi alle porte di Fabriano. L'azienda che mi ospita è una delle più quotate della zona. Produzione di cereali e allevamento allo stato brado di mucche e ovini con macelleria interna, l'agriturismo a completare come dovrebbe essere. Un'altra tappa interessante che ci dimostra che, opportune varianti, permettono di stare lungo il Sentiero Italia anche in inverno. Domani 27 si torna in Umbria attraverso un percorso storico per raggiungere Fossato di Vico.



Commenti

  1. Nino, meno male che tutto sommato con questo tempo "cane" (con rispetto x i cani!) riesci a trovare delle buone accoglienze dove puoi ristorarti un pò. Stai attento ai torrenti gonfi di pioggia, possono riservare sorprese poco piacevoli. Mi sembra di capire che forse è meglio la neve alle piogge incessanti. Speriamo che il tempo migliori un pò.
    Una curiosità, se mi è consentito: ma non potresti seguire il Cammino dei Cappuccini che mi dici ben segnato e abbastanza parallelo al Sentiero Italia?
    Ti ammiro, come ho detto varie volte ai miei amici, per la tua capacità di trovare sentieri, vie alternative, ecc.
    Dai tuoi resoconti dei giorni scorsi notavo che spesso hai avuto accoglienza da preti, monaci ecc. Le parrocchie e i conventi sono generalmente luoghi dove è di casa l'ospitalità.
    Durante il giorno penso spesso a te soprattutto se il tempo non è buono.
    Un abbraccio. Mario

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  2. Buongiorno Mario, il Cammino dei Cappuccini ha potuto coincidere con il mio itinerario perché le condizioni ambientali e meteorologiche mi hanno obbligato a spostarmi su lato opposto della valle . Mi ha accompagnato così e a tratti fino alla periferia di Fabriano. In realtà è il Cammino dei Francescani nelle Marche mentre da ieri dovevo piegare in Umbria. Inoltre il mio intento è quello di creare e cercare varianti basse che seguano la direttrice del Sentiero Italia perché possa essere percorso da un pubblico più vasto e per un periodo più ampio dell anno. Saluti cari Nino

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