Borghi e servizi. Quale reale futuro?

 

Non sarebbe un problema piantare la tenda ogni sera. Sia che fosse uno spazio pubblico o privato ci sarebbe sempre una soluzione. Non sarebbe neppure troppo gravoso per le temperature grazie all'equipaggiamento,  a parte il riposare non ottimale che comporta essere meno reattivi nei giorni successivi o sentire maggiormente il carico dello zaino. Cercare ogni sera una struttura di fortuna o a pagamento implica stabilire dei contatti, raccogliere le reazioni, le risposte, la disponibilità,  il fare rete delle persone coinvolte con altri loro conoscenti per offrire una soluzione alternativa. Molte variabili e diverse dinamiche entrano in gioco in quella fase e, in qualche modo, il cammino lo facciamo entrambi, io e la persona contattata( al proposito vi invito a leggere il racconto straordinario di un esperimento durato un anno intero raccontato dagli autori "Passpartout, viaggio nell'Italia che si fida" Riccardo Carnovalini e Anna Rastello).


In questo mio viaggio ho vissuto situazioni molto diverse sul tema dell'ospitalità e proprio in queste ultime due occasioni, ieri sera e oggi ho potuto constatare la differenza tra i borghi vissuti in ogni mese dell'anno e quelli più famosi tra le mete turistiche, curati e quasi imbalsamati dove ci si può permettere di chiudere le strutture ricettive per alcuni mesi e dove si fatica a trovare negozi di alimentari o anche un solo bar aperto. Oltre ciò la differenza la fa anche l' approccio al tema dei diversi gestori: quelli che vivono distanti dalle proprie strutture e delegano la presenza ad altri offrendo un servizio senza anima e quelli che ci vivono tutto l'anno e si impegnano in ogni stagione per garantire almeno il minimo servizio. Ierisera "Gira e rigira" un mio omonimo nelle arti e nei mestieri, Luigi,   asinaro e restauratore del legno mi ha trovato una soluzione per la notte mentre il virtuoso "albergo diffuso" riaprirà solo a marzo ( questa soluzione, nata molti anni fa al Sud, aveva la prerogativa di rivitalizzare  i borghi che si stavano spopolando attraverso lo sviluppo della ricettività  turistica realizzata mettendo in gioco gli immobili inutilizzati a prezzi calmierati e promozionali  e non tali da farli divenire residenze di charme accessibili a pochi...). Allo stesso modo, questa sera il giovane imprenditore agricolo del borgo di Capodacqua, Alfredo, mi ha fornito una soluzione perfetta in ogni aspetto. Entrambi, Luigi e Alfredo, vivono nei loro borghi ogni giorno e si impegnano ad ascoltare le diverse necessità del viandante. Paesi veri, più o meno popolati , ma fatti di lavoratori veri e di lavori utili al presidio autentico del territorio e alla sua crescita piuttosto che realtà,  anche se ben orchestrate, improntate solo a fornire servizi turistici coniugando periodi e impegno temporale nell'ottica del solo mero profitto . Altrimenti il rischio è che per molti mesi gli unici affezionati abitanti siano solo gatti...



Commenti

  1. Caro Nino, concordo in pieno con te. Le strutture ricettive, e tra queste metto anche gli ostelli, dei paesi turistici sono spesso spersonalizzate, chiuse quando c'è meno afflusso turistico e poi ora ancora di più col covid. Nei piccoli paesi poco frequentati grande è la disponibilità ad aiutare chi si trova in difficoltà. Anche questa è una grande ricchezza del "cammino", di quello che tocca le piccole realtà sparse nelle campagne o tra le montagne.
    Hai avuto, Nino, grandi testimonianze di ciò durante questo tuo peregrinare nelle parti più interne dell'Italia.
    Grande esperienza per te e per tutti noi che ti seguiamo.
    Un abbraccio e buon cammino sempre. Mario

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  2. ciao Nino siamo tra quelli lavoratori veri che auspicavi.. quando il tuo cammino ti porta dalle nostre parti, sei il benvenuto gabriella e marino - loc segarati - Bardi - azienda agricola marenghi marino - Appenino parmense.

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    1. Buonasera Gabriella e Marino, grazie per la vostra attenzione. Sarà un piacere passare per conoscervi . La Via degli Abati che passa da Bardi ha per me importanti ricordi legati ai due pionieri che per anni hanno lavorato per il suo recupero, il Prof. Mario Pamoanin e il Dott. Giovanni Magistretti. A presto. N

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