Contrasti

 



Intervallo. Quaranta, cinquanta anni fa andava in onda sulle reti RAI. Cartoline in bianco e nero dell'Italia. Immagini di chiese e altri siti storici da località,  a volte, sconosciute,  spesso da regioni che anche negli studi scolastici i nostri insegnanti trattavano con minore approfondimento (a posteriori e con la passione per la geografia ho idea molto diversa...). Al tempo non ancora si parlava di istituirvi quelli che sarebbero diventati i primi parchi nazionali. Ecco che allora la TV di Stato mostrava le bellezze di Isernia, Campobasso, Matera e anche Sulmona. E ti chiedevi dove stavano, se mai le avresti visitate... Tante sono le aree o le località  toccate da questo viaggio a piedi dove transito per la prima volta e così oggi ho deciso di spendere l'ennesimo gettone" per perdersi" e dare colore a una di quelle cartoline di gioventù.  Sulmona, nella terra dei Peligni, nel fantastico Parco della Maiella, la montagna più  importante d'Abruzzo, definita da Plinio il Vecchio " Il padre dei monti" . Una cittadina da scoprire in un territorio aspro, caratterizzato da una forte identità e una storia geologica importante che si manifesta attraverso la sua affascinante conformazione e le sue ricchezze naturali. Una terra che ha sempre attirato eremiti e dove le testimonianze dei legami di fede si riscontrano nel numero elevato di abbazie ed eremi come anche Petrarca tiene ad evidenziare. Proprio uno di questi antichi complessi monastici, oggi utilizzato con altre funzioni, sarà il mio ponte di contatto con Sulmona e i suoi abitanti. Un primo approccio con questa parte di territorio  si era concretizzato il giorno precedente, domenica 23 gennaio, che avevo trascorso con due amici di Bussi sul Tirino,  Edoardo e la sorella Annamaria, camminando sulle prime montagne della Maiella. 

Boschi, un piccolo rifugio, impronte di lupi e cervi e la visita della caratteristica Roccacasale. Il ritorno su un percorso diverso nell'ambiente ripariale del fiume Sagittario per raggjungere  Popoli. Un ambiente molto interessante quello lungo il fiume. Il fluire silenzioso delle acque, camminare in piano senza dovere fare eccessiva attenzione al fondo del tracciato aveva permesso alcune riflessioni sul rapporto con l'esperienza di viaggio in corso e su quanto stava alimentando in ogni piano e direzione. Pensieri che avevo scoperto prendere altra forma e consistenza replicando parte dello stesso tragitto fatto oggi per arrivare a Sulmona. Quante visuali e sensazioni diverse poteva stimolare uno stesso itinerario se fatto di ritorno da una esperienza,  alla sera, o nelle prime ore del mattino, con energie nuove o come parte iniziale di una situazione in divenire. Talmente diverso da farmi riscrivere mentalmente l'intero articolo per il Cai preparato al sabato comprese molte delle  conseguenti riflessioni scaturite. Parole e concetti che fluivano nella mente e tenendo alto il ritmo dei passi che avrebbero prodotto  i tanti chilometri consumati in questa mattina. 

Poi una sosta nelle ore centrali davanti all'imponente Abbazia Morronese, complesso benedettino fondato nel 1200 dal monaco Pietro Angeleri o del Morrone e divenuto Papa nel 1294 con il nome di Celestino V.  Una figura di grande peso nella storia della Chiesa e che a Sulmona, si contendera' la fama, anche se in contesti diversi, con un altro Grande, il poeta Ovidio, definito da Dante insieme ad altri pochi eletti"Spirito Magno" e nato a Sulmona ben prima del citato Papa.

Il grande portone è aperto anche se le visite al lunedì non sono previste. Mi muovo nel grande cortile interno dove si affacciano numerose finestre ancora protette da robuste inferriate a testimoniare un passato finale della struttura con funzioni di carcere. Mi dirigo verso l'ala sinistra dove oggi si trova la sede del Parco della Maiella. Salgo le larghe gradinate e arrivo al piano dove, oltre gli uffici, c'è un punto informativo ed un centro visite interattivo. Incontro un impiegato dell'ente e, spiegando la mia presenza, chiedo di poter continuare la visita. Avuto conferma proseguo. La stessa persona, dopo poco, torna e con l'occasione per mostrarmi un particolare inizia ad accompagnarmi negli spazi dell'edificio raccontandomi della storia del luogo. Arriviamo davanti al suo ufficio e con grande meraviglia vedo una stesa di cartelli dei sentieri nuovissimi che aspettano di essere apposti. Un attimo prima, parlando del Parco stavo per complimentarmi perché era la prima area dell'Abruzzo che trovavo in ordine con la segnaletica. Ho davanti a me, Nicola, responsabile proprio della sentieristica del Parco...La conversazione entra nello specifico, mostro alcune lacune delle mappe appena acquistate e lui mi fa omaggjo della nuova ristampa aggiornata relativa alla Maiella, due fogli al 25.000 di bella qualità prodotti da una cartografica Toscana tra le migliori che mi saranno utili fino al confine con il Molise. Quando si dice il caso...e pensare che nei passaggi  della comunicazione con la direzione del Cai, e come molte altre volte accaduto con altri, il mio nome era divenuto...Nicola!

Un primo positivo approccio con la comunità di Sulmona che proseguirà nella serata. Una terra dai forti contrasti che inviterebbero a rimanere molto tempo per approfondire. Montagne imponenti, valloni profondi, carissimo, silenzj assoluti volti al raccoglimento nelle abbazie come nei carceri, quello dismesso come quello più nuovo e che trovano elemento di congiunzione nella scuola di formazione di Polizia Penitenziaria a due passi. Interessante e singolare anche il contrasto tra due realtà molto diverse incontrate all'ingresso del centro. La Cattedrale a dieci metri di distanza dallo stadio. Sacro e profano dove i cori si ritagliano i propri spazi...la scusa per rimanere un tempo adeguato me la da un manifesto affisso sulla piazza antistante la Chiesa Madre. Ci potrei pensare...una prolungata sosta sotto la Maiella in attesa della prossima corsa della famosa Transiberiana d'Italia, il suggestivo treno che percorre la linea di montagna tra Sulmona e Isernia, l'altra cartolina da colorare.  Ci aggiorniamo a Pacentro. Si sale.



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