In viaggio, le accoglienze

 

L'ora è quella giusta, il centro informazioni turistiche di Sulmona ha appena aperto. L'ufficio di accoglienza è stato ricavato a lato della splendida facciata del complesso religioso dedicato alla Santissima Annunziata. Oltre la Chiesa include anche il Museo Civico Archeologico diviso in quattro sezioni. Al vetro dell'ufficio turistico è affissa una copia in due pagine tratte da un testo storico che racconta della gestione dell'assistenza sanitaria nel Mezzogiorno tra il 1300 e il 1800 e, in particolare modo, evidenzia i termini di gestione della Spezieria che, un tempo, era collocata nello stesso edificio e collegata con l'ospedale retrostante. Un testo davvero interessante e significativo che mette in risalto la serietà professionale sulla produzione e somministrazione dei farmaci e l'attenzione alla gestione economica della farmacia , specie nelle condizioni contrattuali con lo speziere. Di fatto, quest'ultimo, si evince avesse grandi responsabilità e compiti e di cui ne rispondeva in modo anche pesante.


Entro nell'ufficio e resto a bocca aperta. La mobilia antica della spezieria ad uso e arredo per la nuova funzione turistica dei locali. Un' atmosfera che invita a sedersi e leggere per ore il materiale disponibile.  L'addetta all'accoglienza, Mariapia, gentilissima  è pronta a rispondere e illustrare. Mi complimento per la sede e valuto a voce alta la bellezza e il piacere di lavorare in un luogo come quello. Conviene con me è inizia a mostrarmi sulla mappa di città i siti di interesse da visitare. Quando le chiedo copia degli scritti della spezieria esposti sul vetro, essendo esauriti, prova a staccarli. Alla fine, non riuscendo, trova un rimedio per ridurre il riflesso della superficie e mi permette di farne un foto leggibile. Fa capire in vario modo che le piace il suo lavoro e va orgogliosa di quanto viene realizzato in quella sede.  Esco compiaciuto di tanta efficienza e intraprendenza e vado in giro per la città cercando di seguire i consigli della brava addetta turistica. 

Passo davanti ad una cartolibreria e vedo esposte le mappe utili per camminare la parte finale nel Molise. Entro, la commessa  gentilissima,  vedendo il voluminoso zaino, mi mette nelle condizioni di scegliere ciò che mi serve senza che io possa demolire il locale. Nel frattempo entra un signore sugli ottanta anni e fa due richieste: una carta regalo e due mappe dell'Australia. Sollevò lo sguardo divertito. Precisa le caratteristiche che devono avere e, vedendo il disappunto del commesso che si trova sprovvisto, mette le mani in avanti assicurando che la ricerca non va fatta in fretta ma vuole garanzia della fornitura. Spiega meglio che servono per seguire il figlio a distanza che è andato a vivere a Perth. Nell'informare di ciò il commesso aggiunge "...sa, il cacciatore di stelle!...". Al commesso non frega un accidente e va oltre ma a me no. Così domando cosa intende e salta fuori una storia dai mille risvolti e che calza a pennello con quanto sto vivendo. Il figlio , ingegnere elettronico, è stato accettato in un progetto decennale,denominato SKA, come rappresentante italiano in un pool di esperti di altri sedici Paesi. Nel deserto australiano devono costruire una base per studiare nuovi satelliti nello Spazio...Ha portato con lui la famiglia con due bimbi. Avrebbe voluto portare anche le trecentottanta scatole con cui ha imballato tutto quanto stava nella grande casa italiana ma, il caso(?!), ha voluto che tutto il materiale stivato in un container depositato a Civitavecchia in attesa di imbarco sia stato colpito in un incendio e tutto il contenuto sia andato bruciato...Sconforto per la perdita economica del figlio,  per la perdita dei nipoti che non sa quando rivedrà e rabbia verso questo Stato che permette di formare i nostri giovani e poi se li fa portare via da altri con proposte più allettanti. Cerco qualche parola per rincuorarlo mentre il commesso mi incalza perché esca e la conversazione abbia fine. Tante facce dell'accoglienza che fanno la differenza e che possono indurre a farsi una idea, a volte, non obbiettiva di una comunità.  Per il cacciatore di stelle ho pensato al mio zaino con tre mutande e tre calzini sufficienti per stare in giro una vita... Senza dare giudizi ma, forse, non ha colto fino in fondo il valore e il.senso di quella grande opportunità che si apprestava a realizzare e della nuova vita che l'Australia gli offriva. Chissà...

Il viaggio riprende, altri incontri, domande, curiosità,  provocazioni tra il centro, la periferia e la meta della tappa di oggi, l'antico e caratteristico borgo di Pacentro. Due passi dai monti e dalla neve che toccherò domani. 



Commenti

  1. Nino, non c'è l'ho fatta a rispondere al tuo precedente reportage ma certo ti devo dire che sei non solo un grande scopritore di luoghi e di bellezze naturali ma anche un grande indagatore di situazioni che coinvolgono le persone che tu incontri o, meglio, sai incontrare.
    Certo in Italia ogni luogo presenta bellezze, particolarità artistiche e storiche e curiosità tipo la cattedrale accanto allo stadio.
    Sulmona non credevo fosse così bella e viva.
    A risentirci. Un abbraccio. Mario

    RispondiElimina
  2. Caro Mario, un poco le cerco ma, probabile che le situazioni e le storie mi vengano incontro. Io, forse, dovevo essere quella mattina a quell'ora nella libreria. Poi la curiosità ha fatto il resto oltre alla naturale predisposizione all'ascolto. A presto. N

    RispondiElimina
  3. Le storie vanno incontro a chi le sa ascoltare

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Roccamandolfi, e sai cosa vivi

Camminare d'inverno